LETTERA CRESIMANDI 4

E siamo arrivati alla fine! Questa è l’ultima lettera alla quale rispondo. Un po’ mi spiace perché c’erano veramente tante domande e dubbi ai quali rispondere, ma se i nostri neo-cresimandi non spariranno dalla circolazione avremo altre occasioni per affrontare le diverse problematiche emerse. L’ultima risposta è la più difficile: si tratta di una persona che ha deciso di non fare la cresima. Non pensate subito alla solita persona indolente, che ha mal sopportato gli anni di catechismo, magari obbligata dai genitori. Al contrario! Ha cercato di capire, partecipato con interesse… Forse il dispiacere mio e della catechista è un atto sincero e dovuto: di fronte ad una persona che rifiuta un dono non si può rimanere indifferenti. Ma quello che mi ha colpito è stata la motivazione messa per iscritto. Più o meno recitava così: “Ho deciso di non fare la cresima perché ho capito che è un passo molto importante per la mia fede e che il dono che mi viene dato dello Spirito Santo non è cosa da prendere alla leggera. Per questi motivi non mi sento pronta a tale responsabilità”. Di fronte a tali affermazioni non si può non provare rispetto e anche un pizzico di stima. Quanti di noi adulti hanno questo coraggio e questa chiarezza nelle loro scelte di fede? E quanti di coloro che pur hanno ricevuto domenica scorsa questo sacramento sono coscienti del dono ricevuto e delle conseguenze per la loro vita di fede e dei doveri verso la comunità? Sono interrogativi che devono trovare risposta in ciascuno di noi! Forse questa adolescente ha capito le conseguenze che tale scelta avrebbero avuto nella sua vita e con onestà (rara) ha scelto. Si può anche non condividere la sua scelta, oppure colpevolizzarci come comunità. Sono strade che non approdano a nulla. Rimane da rivisitare dentro ciascuno di noi quel grande mistero che è il rapporto tra la Grazia di Dio e la nostra umana libertà. A noi rimane solo (e sempre) testimoniare quotidianamente la bellezza del vivere la fede come dono e viverlo con gioia nella consapevolezza che i tempi di Dio non sono i nostri. Ma il dono rimane là, davanti a noi, come qualcosa di assolutamente gratuito, come Qualcuno che sta alla porta del nostro cuore e, con delicatezza, bussa sempre alla sua porta. Anche per questa cresimanda speriamo arrivi il tempo nel quale la apra e faccia scorrere su di lei un torrente di Grazia.

Don Luciano

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